Su Agenda21 spazio alle parole e alle opere di alcuni degli artisti che hanno partecipato ad “Art for Rights”, il contest artistico nato nel 2013 con lo scopo di contribuire all’opera di sensibilizzazione promossa da Amnesty International su tematiche attinenti alla sfera dei diritti umani attraverso il linguaggio universale dell’arte. Il tema di questa edizione sono stati i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
Effettivamente “Liberali dal male” non è altro che una finestra spalancata su un piazzale soleggiato e gremito di gente che la fissa con sdegno. E allora perché affacciarsi?
Non sarebbe meglio chiudere questa finestra, proteggendoci così da quei raggi radenti dell’evidenza? Baudelaire scriveva…“Diffidiamo del popolo, del buonsenso, del cuore, dell’ispirazione e dell’evidenza”.
Cosa, nello specifico, vi fa capire che quel collarino ecclesiastico si macchierà ben presto di una colpa troppo indelebile da venir via con una mano di perdono? La risposta è univoca, ma celata.
La mia opera non è una semplice denuncia (non solo una quantomeno) non si tratta di mostrare quello che avverrà, ma capire quanto potremmo essere determinanti nel far sì che quello che potrebbe avvenire non avvenga. Un ragazzo… quel ragazzo, sta scappando da una sbiadita, mediocre, insipida, uniforme e scolorita visione di una società che di fatto NON TIENE a lui. Sa da cosa scappa… ma non sa dove sta scappando, non sa concretamente perché sta scappando, e allora una guida, un punto di riferimento, un pastore, un padre, un uomo di Dio e con Dio… una sosta prima di intraprendere il cammino della vita che lo riporterà adulto in quella società, un rifugio in cui non riuscirà più a disegnare sorrisi…
Sono quattro i principi fondamentali della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza: NON DISCRIMINARE, SUPERIORE INTERESSE (in ogni legge, provvedimento, iniziativa pubblica o privata e in ogni situazione problematica, l’interesse del bambino/adolescente deve avere la priorità) DIRITTO ALLA VITA, ALLA SOPRAVVIVENZA E ALLO SVILUPPO, ASCOLTO DELLE OPINIONI DEL MINORE… facciamo finta di ascoltare un ragazzino che ci dice che dagli anni novanta a oggi sono 150 i preti processati per reati sessuali a danno di minori e che secondo la Chiesa la percentuale di pedofili è del 2% dal totale del clero, contando che i sacerdoti nel nostro bel paese sono 32.000 più o meno, si tratterebbe di almeno 640 individui… ma sulle 125 carceri considerate (tenendo conto che sul territorio nazionale si raggiunge un complessivo di circa 200 penitenziari) sono solo 5 i sacerdoti detenuti per reati connessi alla pedofilia… voi ci credereste?
Questa gravissima forma di omertà ha inevitabilmente infettato l’intero sistema ecclesiastico che preferisce gestire internamente i casi anziché consegnare coloro che ritiene colpevoli all’autorità giudiziaria, questo perché la violenza sessuale è considerata un peccato e non un reato, ciò significa che il prete deve rispondere a Dio e non alla giustizia terrena. Ma queste potrebbero solo essere le parole di un ragazzino che abbiamo deciso di ascoltare.
C’è un motivo che mi ha spinto ad aprire questa finestra, la speranza che ripongo in quello che rappresentano queste guide, questi punti di riferimento, questi pastori, questi padri, questi UOMINI… perché distinguere, considerare e ragionare costa fatica, impegno e attenzione mentre generalizzare fa arrivare ad una conclusione chiara e soddisfacente, ma a che prezzo?
Credo davvero che la risposta a questa domanda sia in ognuno di quegli uomini che decidono di dedicare la loro intera esistenza al prossimo, che vogliono diffondere un messaggio, un messaggio di pace, di speranza ma soprattutto che non hanno e non avranno mai l’intenzione di chiudere questa finestra anche se la visuale seppur tremenda… è evidente.
Marco Triggiani
cioè il Triggio